COMPRAL LA RAZZA PIEMONTESE

CENNI storici

Parlando oggi di Razza Piemontese si intende la razza bovina italiana da carne più diffusa, una razza con caratteristiche di alto pregio sia a livello organolettico che di resa al macello.
Ma, forse, non tutti sanno che la Piemontese sembra avere un’origine antichissima ed estremamente suggestiva.

Sulla base dei reperti archeologici, delle iscrizioni rupestri e dei residui fossili rinvenuti si è tracciata la storia antica che vede come progenitore un bovino del tipo Aurochs, che già fin dal pleistocene e cioè prima ancora che in altre regioni del continente euro-asiatico avesse inizio la domesticazione, popolava tutto il settore piemontese, dove da un lato le montagne e dall’altro vaste zone lacustri e acquitrinose, rappresentavano una sorta di barriera naturale.

Su questa vita tranquilla, in un periodo compreso tra il paleolitico medio e superiore, e cioè circa 25.000-30.000 anni or sono, nell’area piemontese si assiste ad una penetrazione massiccia di un altro gruppo etnico che si mescola e si fonde con quello preesistente determinando una nuova razza che presenta le nette caratteristiche della Piemontese attuale.

Si tratta di Zebù, provenienti dal Pakistan Occidentale, da dove, per ragioni ignote ed in breve tempo, sono giunti in diversi settori del continente europeo.

L’ondata migratoria chiude la sua corsa nella trappola piemontese; l’arco alpino sbarra il passo ed il soggiorno diventa obbligato. Con gradualità la popolazione Aurochs e quella Zebuina si fondono originando nel tempo quella che ora è la razza bovina Piemontese.

La comparsa della mutazione naturale e la conseguente affermazione del carattere coscia può essere datata al 1909, secondo Alessandro Gioda, titolare della cattedra ambulante presso il Comizio Agrario di Mondovì, nel suo libro La Razza Bovina Piemontese.

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Morfologia

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La Razza Piemontese oggi

Dal punto di vista morfologico, nei tori il mantello è grigio o fromentino chiaro, con accentuazione dei peli neri sulla testa (specie intorno alle orbite), sul collo, sulle spalle e sulle regioni distali degli arti, talora anche sulle facce laterali del tronco e sugli arti posteriori.
Nelle vacche il mantello è bianco o fromentino chiaro con sfumature fino al grigio o al fromentino.
I vitelli alla nascita hanno il mantello fromentino carico. Lingua, palato e mucose visibili dall’esterno sono pigmentati di nero.

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